Traduzione: le misure contano.
di officinedada
I’m gonna translate this artcle, for my italian speaking friends.
Questo articolo è il primo di una serie di Dan Milner e Chris Porter per MBR, e mi ha colpito per l’avanguardia che richiama. Critica apertamente l’abitudine di imporre geometrie da parte dell’industria.
Le misure contano: perchè stiamo usando tutti bici troppo piccole.
La misurazione sulle biciclette è rimasta all’età della pietra, grazie ai nostri predecessori depilati che frequentano l’asfalto. Non ho mai avuto una bici che realmente mi andasse a pennello, finchè non ho avuto la prima bici dotata di Forward Geometry. Con quella potevo montare un attacco manubrio corto, per migliorare la precisione di guida, avendo però un orizzontale e un interasse sufficientemente lunghi. L’esperienza con quella Foxy XR mi ha spedito giù per una sentiero di scoperta del quale non ho ancora trovato il fondo- ho fatto un telaio custom ancora più lungo e non è troppo grande.
Mettere un attacco manubrio più lungo non è come allungare il telaio, questo è un consiglio gratis per l’industria!
Da molti punti di vista la mountain bike si è evoluta come le moto da fuoristrada: sospensioni, freni e coperture hanno molte tecnologie in comune. Ma è anche chiaro che la lunghezza degli attacchi manubrio e dei telai sono derivati dalle bici da strada. Ma la mountain bike ha un set di priorità completamente diverse.
Strada verso la perdizone.
Su una bici da strada la pedalata seduta è vitale. Si pedala in piedi solo in salita (nessuno sta in piedi durante le discese). Ho anche sentito dire, perchè non sono un esperto, che un interasse più corto permette di avvicinarsi alla scia del ciclista di fronte senza toccarne la ruota. Il fatto che manubrio e attacco manubrio siano tanto oltre all’asse anteriore, non costituisce minimamente un problema. E spiega perchè sia importante andare in discesa seduti, per mantenere il peso dietro l’asse il più possibile. Quindi le bici da strada sono progettate per pedalare bene, ma sicuramente non per un’ideale guidabilità. Arriverò a prendermi la responsabilità di considerare il comportamento delle bici da strada e dell’attacco lungo, assolutamente terribile. Anche se non uso da tempo una bici da strada, resto della mia idea avendo l’UCI congelato le geometrie e bloccato ogni sviluppo.
Mezzo umano contro uomo intero.
Misure estreme.
Forse, invece delle bici da strada, dovremmo guardare ai nostri cugini motorizzati per avere dei lumi. Le moto da fuoristrada sono disegnate per una guidabiltà ottmale. La relazione tra ruote, angoli, sospensioni, massa e punti di contatto del pilota sono incentrati sulle prestazioni, sacrosanti e fissati dal produttore. La posizione di guida di una moto da strada è adattabile a una grande varietà di persone. Se un pilota alto e uno basso comprano la stessa moto, possono fare piccoli adattamenti usando l’attacco manubrio (10 o 20mm avanti e indietro), altezza manubrio, sedile più alto o basso. Fondamentalmente, i due si ritrovano nella stessa posizione tra le ruote, e possono adattare le sospensioni per lo stesso comportamento dinamico nonostante differenti altezze.
Joe può avere i suoi 850mm da pedana a manubrio abbassando quest’ultimo, inclinandolo all’indietro. Io, facendo il contrario, posso avere i miei 915mm.
Perchè non facciamo lo stesso con le mountain bike? Perchè devo comprare una specie di cancello da giardino per avere un interasse decente? Le bici da downhill sono considerate l’apice del nostro campo e sono più lunghe con angoli pù aperti. Se quella geometria è corretta in velocità, perchè non possiamo dare a quel rider una geomtra con angoli corretti per affrontare le salite? Già che ci siamo, potremmo montare manubri più larghi da tagliare invece di dover sostituire i troppo corti di serie…
Voglio vedere tutto il protocollo taglie girato da testa a piedi. Voglio la differenza tra telai di 10-20mm sul tbo verticale e di 25-40 sull’orizzontale. E voglio che i produttori capiscano che un attacco più lungo non adatta un ciclista più alto.
Chris Porter